Dolomiti del Brenta

Cima Roma e Cima Vallazza


E finalmente ci siamo: Dolomiti di Brenta, il meteo ci offre una mezza giornata di tregua, dopo le piogge continue dei primi giorni, e ne approfitto per provare ad assaggiare le rocce trentine. La meta è Cima Roma, una vetta poco altisonante, nonostante i suoi 2837 metri, rispetto alla mole dei vicini giganti da oltre 3000 metri, un po’ defilata dal massiccio, ma molto “comoda”. Arrivo con la famiglia al Passo del Grostè, i bambini assaporano le alte quote, e io ne approfitto per fare una passeggiata da tre orette. Il sentiero è bello, si costeggia la parete est di Cima Grostè, si alternano salite in arrampicata e discese su nevai, il panorama a tratti è velato da nubi in ascesa dalle profonde valli del versante orientale, gli occhi sono costantemente impegnati ad ammirare le verticali pareti del massiccio, il Campanile di Vallesinella, Cima Falkner, Cima Sella, fino a raggiungere la vedretta di Flavona. A destra Cima Roma, raggiungibile aggirandola comodamente a destra; a sinistra Cima della Vallazza, che mi incuriosisce maggiormente, quindi salgo in mezzo alle due, per un nevaio molto ripido e ghiacciato, si fa fatica a stare in piedi, e intanto sale la nebbia che chiude gli orizzonti. Con fatica raggiungo la sella tra le due vette, poi un’arrampicata tra roccette, e infine la cima, 2810 metri, e d’improvviso si apre il mondo, a picco verso il lontano lago di Molveno, un acquerello azzurro, racchiuso tra le roccette della Vallazza che fanno da cornice a un quadro d’altri tempi. Scendo a malincuore verso la sella e in pochi minuti raggiungo anche l’altra vetta, Cima Roma, 2837 metri, altrettanto panoramica verso il gioiello del lago di molveno. Ora si scende, bisogna raggiungere la famiglia e proseguire la gita verso altri luoghi, paesaggi incantevoli, di questa parte delle dolomiti del Brenta. Un buon allenamento, in attesa del grande giorno che verrà in seguito. Alcuni dati: 9.5 Km, 700 metri di dislivello, 3h15’.